A Miami c'erano tutti (tranne te e me)
E poi la passione di Larissa, Harry Maguire e TikTok, gli abusi alle ginnaste americane
Ehilà!
Sono contento di (ri?)trovarti su Forfeit, per un altro giretto nel discorso sportivo della settimana. Se questa cosa ti piace e non l’hai ancora fatto, sappi che ti puoi iscrivere per ricevere Forfeit ogni venerdì nella tua casella di posta.
Direi che possiamo partire, no?
Via!
Il Gran Premio di Miami, in fondo, è solo una gara come le altre nel calendario del Mondiale di Formula 1. Eppure l’esordio nel nuovo circuito è stato particolarmente celebrato negli Stati Uniti e fuori, anche e soprattutto per l’atmosfera glamour che l’ha caratterizzato. Sì, comprese le barche sull’acqua finta.
La straordinarietà dell’evento è stata, appunto, nell’evento, in quella sensazione intangibile per cui Miami, in quel weekend, fosse il posto giusto dove stare al mondo - una sensazione che The Ringer racconta molto bene, e che in Formula 1 forse solo il Gran Premio di Montecarlo è in grado di eguagliare.
Infine: nella foto qui sopra - scattata proprio nel weekend del Gran Premio - ci sono tre atleti che possono facilmente essere considerati come i migliori di sempre nel proprio sport (o in una cerchia ristrettissima): Lewis Hamilton, Michael Jordan, Tom Brady. E poi c’è David Beckham, che la lista dei calciatori più forti di sempre la vede da lontanuccio. Eppure proprio Beckham è forse l’ospite perfetto del Gran Premio di Miami: lo sportivo la cui glamourness (?) ha più colmato il gap di talento agli occhi dell’opinione pubblica, e che gli permette di stare in questa foto senza sfigurare poi troppo.
In inglese
Kobus Olivier è un sudafricano giramondo con la fissa per il cricket. Qualche anno fa si è trovato a Kiev (pensando di essere in Slovacchia) e ci si è trasferito, decidendo poi di mettere l’Ucraina sulla mappa del cricket mondiale. È dovuto andarsene quando dal cielo hanno iniziato a cadere le bombe, e insieme ai suoi quattro cani si è messo in viaggio per Zagabria.
“I remember feeling like I’d found my home,” he says. “I fell in love with the city. The food, the buildings, even the smell. I can’t explain it. Kyiv had me.”
Pezzo luuuungo sui maltrattamenti all’interno di una scuola di ginnastica statunitense. Per capirle cosa vuol dire, e che effetto ha, subire abusi psicologici quando si è bambine o poco più.
In italiano
La cosa bella di questa testimonianza di Larissa Iapichino, promessa del salto in lungo italiano, è che nemmeno per una volta viene citata sua madre, Fiona May, due volte campionessa mondiale nella stessa disciplina. Larissa non salta perché la madre l’ha fatto molto bene: salta perché le piace tantissimo.
Io il regolamento del roller derby non è che ancora l’ho afferrato benissimo. Ma intanto questo pezzo del Post può farvi capire perché sarebbe bello saperne di più, di questo sport caotico e divertente. Anzitutto, per una matrice culturale diversa dal solito.
Infine, un pezzo magistrale dell’Ultimo Uomo sul tracollo sportivo ma soprattutto mediatico e memetico di Harry Maguire, passato da astro nascente del calcio inglese a bersaglio facile di sberleffi e critiche - ben oltre i limiti, peraltro. Articolo molto divertente, ma non solo.
A proposito di meme:
Bello:
Alcaraz festeggia il titolo di Madrid dal balcone di casa sua. Tu pensa alla prossima riunione di condominio.
- “Che tipo è il nostro nuovo acquisto?”
- “Mena”
Thread sugli scarpini bianchi:
LA PRIMA PAGINA DELLA SETTIMANA
Saluti
Anche questo giro sulla giostra di Forfeit finisce. Noi ci risentiamo settimana prossima, sempre qui, qui nel mezzo.
Ciao!